No ecomostro all’ex vivaio Gabrielli

All’ex vivaio Gabrielli un progetto edilizio per nuovi appartamenti, no da due associazioni di cittadini.
Una delibera del Comune di Bologna prevede un riassetto urbanistico nell’area, a pochi metri dalle mura del cimitero della Certosa. Le associazioni Viviamo Bologna e Sam Aps bocciano il progetto edilizio perche’ non rispetterebbe il vincolo cimiteriale
ECOMOSTRO al ex Vivaio Gabrielli? Anche no! Il de profundis inevitabile della spudorata proposta del Comune di Bologna di edificazione all’ex Vivaio Gabrielli, in pieno vincolo cimiteriale di inedificabilità assoluta se non per interventi pubblici o di pubblica utilità.
Suggeriamo poi al Comune ed al Quartiere di confrontarsi coi cittadini, cosa che non fanno da tempo, prima di intraprendere altre iniziative balorde come questa e quella della chiusura del Cierrebi, che gli spieghiamo noi norme e leggi e sopratutto la ragionevolezza e il buon senso del comune cittadino!
Un ecomostro al Vivaio Gabrielli. No grazie!
Come associazione SAM-APS e “Viviamo Bologna”, venuti a conoscenza della volontà della Giunta comunale di voler approvare, nell’ex Vivaio Gabrielli, un intervento edilizio per la realizzazione di un edificio lungo via Sacco e Vanzetti di 5 piani con 24 appartamenti e relative autorimesse, esprimiamo forte perplessità per questo intervento e se ne richiede formalmente il riesame alla luce dei seguenti motivi:
L’area è soggetta a vincolo cimiteriale di inedificabilità assoluta, dove possono essere realizzate solo opere pubbliche e/o private di pubblica utilità. L’intervento in parola invece non è affatto un edificio pubblico ma privato e nemmeno rappresenta alcuna pubblica utilità.
In tale area possono eventualmente essere realizzati solo interventi di ristrutturazione di edifici preesistenti prima del 1934, con la concessione di un aumento volumetrico massimo del 10%.
L’intervento proposto invece, configurandosi a tutti gli effetti come “nuovo intervento edilizio” (peraltro più che decuplicando i volumi preesistenti) risulta invece a tutti gli effetti inammissibile.
Detto intervento edilizio peraltro, risultando in vincolo cimiteriale di inedificabilità assoluta, deve essere obbligatoriamente sottoposto all’esame del Consiglio Comunale per l’approvazione di una specifica deroga motivata dalla pubblica utilità dell’intervento.
Ciò che non è avvenuto, avendo fatto riferimento erroneamente solo agli strumenti edilizi per le industrie insalubri e non al vincolo cimiteriale in vigore.
Intevista su eTV
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